La vitamina K2 oltre ad essere utile per la normale coagulazione del sangue, controlla il modo in cui il calcio viene accumulato ed utilizzato dal corpo evitando così l’ateriosclerosi. E’ particolarmente importante associarla alla vitamina D3, soprattutto quando si assume ad alti dosaggi, per essere sicuri che il calcio assorbito sia immagazzinato nelle ossa e non depositato sulle pareti delle arterie.
La vitamina D è la sola vitamina ad essere al tempo stesso un ormone. Una volta assunta attraverso l’alimentazione o assorbita e sintetizzata attraverso la pelle, la vitamina D viene trasportata nel fegato e nei reni dove può trasformarsi nella sua forma attiva di ormone. In qualità di ormone, aiuta l’assorbimento del calcio, contribuendo a costruire ossa, denti e muscoli più forti.
Oltre al suo ruolo di coadiuvante nell’assorbimento del calcio, la vitamina D attiva quei geni che regolano il sistema immunitario e rilascia i neurotrasmettitori (come la dopamina e la serotonina) che aiutano il funzionamento e lo sviluppo cerebrale. I ricercatori, infatti, hanno scoperto dei ricettori di vitamina D su tutta una serie di cellule situate nel cervello, nelle stesse regioni connesse alla depressione.
Oltre alle precedenti funzioni è anche immunomodulante, antitumorale e protettiva a livello cardiovascolare. Questa molteplicità di azioni è dovuta alla diffusa presenza di recettori per la vitamina D in numerosi organi e tessuti.
Per vitamina D si intende un gruppo di vitamine. Esistono le vitamine D1, D2, D3, D4 e D5. Tra queste, le più importanti per il nostro corpo sono la vitamina D2 ed in particolare la D3.
Il vero nome della vitamina D2 è ergocalciferolo mentre la vitamina D3 è detta colecalciferolo. Entrambe sono utili al fabbisogno di vitamina D di bambini ed adulti, ma differiscono per alcuni aspetti. La vitamina D2 è prodotta dalle piante (come ad esempio i funghi) mentre la vitamina D3 è prodotta dai mammiferi per cui è presente nei derivati animali quali latte, pesce, tuorlo d’uovo, formaggi grassi e burro. Essendo l’uomo un mammifero, è chiaro che è in grado di autoprodurla e sintetizzarla naturalmente tramite il proprio corpo grazie all’esposizione al sole. Per quanto detto è facile dedurre che esporci ai raggi solari è la soluzione più semplice e naturale per ovviare alla carenza di vitamina D. Tuttavia, non sempre è possibile passare tempo al sole (specialmente d’inverno) e la scarsità di fonti alimentari possono far sì che la vitamina D3 non sia sufficiente. In questo caso l’integrazione si rende necessaria.
Con il nome vitamina K si indicano due composti :
- La vitamina K1 (fitonadione), forma naturale della vitamina, che si trova nelle piante e fornisce la principale fonte di vitamina K attraverso il consumo alimentare.
- La vitamina K2 che è costituita a sua volta da una grande famiglia di composti, tra cui il menachinone – 4 (MK-4) e il menachinone – 7 (MK-7).
Gli alimenti che contengono più MK-4 sono quelli di origine animale , in particolare il fegato, il grasso, il tuorlo d’uovo e i formaggi, mentre l’MK-7 si ottiene mediante il processo di fermentazione batterica, quindi è presente nei cibi fermentati come natto, miso, crauti e altri.
Piccole quantità, insufficienti al fabbisogno umano, sono prodotte anche dalla flora batterica intestinale. La vitamina K è indispensabile per la normale coagulazione del sangue, serve infatti al fegato per produrre i fattori necessari per coagulare correttamente, e, secondo le più recenti evidenze, nella prevenzione dell’osteoporosi. E’ molto diffusa nel regno animale e vegetale. Buone fonti alimentari sono gli ortaggi a foglia verde (spinaci, lattuga, verza) ma anche piselli, patate, pomodori, carote, il tuorlo d’uovo, il latte vaccino e il fegato. Dal momento che una parte della vitamina K (K2) viene prodotta dalla flora batterica intestinale si raccomanda di prestare particolare attenzione alle sue alterazioni. Una carenza di vitamina K è rara, ma può condurre a problemi di coagulazione e ad eccessivo sanguinamento. Le persone a rischio di carenza possono essere: - i soggetti con malnutrizione cronica e alcolismo - chi è affetto da patologie che limitano l’assorbimento delle vitamine come celiachia, colite ulcerosa e ostruzione biliare - i soggetti che sono in terapia con farmaci che possono ridurre i livelli di vitamina K alterando la funzione del fegato o impoverendo la flora intestinale - chi ha problemi di coagulazione ( per esempio sanguinamento delle gengive) - soggetti con l’osteoporosi. L’assunzione eccessiva non ha particolari effetti collaterali nei soggetti sani, può invece essere pericolosa se si assumono alcune tipologie di farmaci (chiedi informazioni al tuo medico). Le più attuali conoscenze scientifiche suggerisco l’impiego di Vitamina K2 negli integratori di vitamina D3 per evitare la calcificazione delle arterie e dei reni che l’assunzione prolungata di vitamina D potrebbe causare. E’ bene, come in tutti i casi di integrazione alimentare, rivolgersi al medico che valuterà, in base allo stato di salute, i dosaggi necessari.